Il 17 luglio 2018 Europa e Giappone hanno firmato a Tokyo l’accordo di libero scambio, il maggiore mai negoziato tra le due aree economiche. A firmare, il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il Premier giapponese Shinzo Abe. Si tratta di “un messaggio potente contro il protezionismo”, dichiarano Abe e Juncker. “Quella di oggi è una data storica allorché celebriamo la firma di un accordo commerciale estremamente ambizioso tra due delle più grandi economie del mondo”. I punti salienti dell’accordo
- Il JEFTA (Japan EU Free Trade Agreement) riguarda 600 milioni di persone, avrà effetto su un export europeo che già vale 58 miliardi in termini di beni e altri 28 miliardi per i servizi e copre un’area di libero scambio che riguarda quasi un terzo del PIL mondiale
- Una volta attuato completamente l’accordo, il Giappone avrà soppresso i dazi doganali sul 97% dei beni importati dall’UE, per una stima di 1 miliardo l’anno di risparmio per le imprese europee
- Per quanto riguarda l’agricoltura e l’alimentare, l’accordo prevede che vengano eliminate le tariffe giapponesi su molti prodotti tra cui i formaggi che sono attualmente al 29,8% (si prevede un contingente esente da dazi per i formaggi freschi come la mozzarella), così come sul vino al quale è imposta una barriera media del 15%
- Le aziende europee potranno incrementare la propria quota di esportazioni di carne, con la specifica che per quella di maiale ci sarà una assenza di barriere doganali per la carne processata e livelli bassi di imposizione per la carne fresca. I dazi sulle carni bovine saranno ridotti dal 38,5% al 9% nel corso di 15 anni su un volume “considerevole” di prodotti a base di tali carni
- Altri settori prevedono l’eliminazione completa delle tariffe, come le sostanze chimiche, materie plastiche, cosmetici e tessile. I dazi sulle calzature saranno ridotti dal 30% al 21% all’entrata in vigore, per poi essere soppressi completamente nel corso dei 10 anni successivi. I dazi sulle esportazioni UE di prodotti in cuoio, come le borse, saranno eliminati nell’arco di 10 anni
- L’intesa prevede inoltre una reciproca protezione delle indicazioni geografiche, che riguarda oltre 200 prodotti europei in Giappone, tra questi a titolo di esempio sono inclusi il Roquefort, l’Aceto Balsamico di Modena, il Prosecco, il Jambon d’Ardenne, il Tiroler Speck, la Polska Wódka, il Queso Manchego, il Lübecker Marzipan e l’Irish Whiskey
- Per quanto riguarda altri aspetti non tariffari e i servizi, le imprese europee potranno accedere al mercato degli appalti di 48 municipalità nipponiche tra 300 e 500mila abitanti, così come al sistema ferroviario a livello nazionale
- Sul fronte delle auto, si prevede l’uniformità delle norme internazionali in materia di sicurezza dei prodotti e protezione dell’ambiente: le automobili europee dovranno dunque soddisfare gli stessi requisiti nell’UE e in Giappone e non dovranno essere nuovamente sottoposte a prove e certificazione per l’esportazione verso il Sol Levante.
(fonte: Aice – Associazione Italiana Commercio Estero)