Le tre strisce dell’Adidas, “parallele equidistanti di uguale larghezza, applicate sul prodotto in qualsiasi direzione”, non sono sufficientemente distintive da esser accettate come marchio registrato nei territori dell’Unione europea. La notizia arriva dal Tribunale comunitario e piomba anche sul titolo del colosso dell’abbigliamento sportivo, che tratta debole in Borsa. Secondo il Tribunale Ue, la società non ha provato che “ha acquisito in tutto il territorio dell’Unione un carattere distintivo in seguito all’uso che ne era stato fatto”. Le prove portate da Adidas riguardano al massimo cinque Paesi, ma non soddisfano così il requisito di coprire il Vecchio continente. La vicenda risale al 2014, quando l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) aveva registrato, in favore dell’Adidas, il marchio dell’unione per abbigliamento, scarpe e cappelleria. Ricorda la nota dello stesso Tribunale che la scietà lo aveva descritto come “costituito da tre strisce parallele equidistanti di uguale larghezza, applicate sul prodotto in qualsiasi direzione”. Ma nel 2016 – dopo una segnalazione dell’impresa belga Shoe branding europe Bvba, che si era vista rifiutare un marchio a due strisce perché troppo simile a quello Adidas – l’Euipo ne aveva annullato la registrazione sulla base del rilievo che era “privo di qualsiasi carattere distintivo sia intrinseco sia acquisito in seguito all’uso”.
Decisione confermata oggi dal Tribunale Ue, che ha respinto il ricorso di Adidas contro la decisione Euipo. Per il Tribunale, “il marchio non costituisce un ‘marchio a motivi’, che consisterebbe in una serie di elementi che si ripetono regolarmente, ma un marchio ‘figurativo ordinario'”. Per la società, il passo difensivo successivo può esser l’appello alla Corte di Giustizia europea.